RIFLESSIONE 


Non ho mai pensato di essere un grande uomo, nemmeno mai avuto il desiderio di esserlo o diventarlo, volevo e voglio essere me stesso, ad essere sincero ho sempre avuto il desiderio ed il piacere di aiutare gli altri  se mi era data la possibilità. Mi sarebbe piaciuto vedere tutti felici e sorridenti, il bambino correre, il vecchio sorridere, il malato curato, il povero aiutato, invece ho visto solo invidia, arroganza, disprezzo e odio per gli ultimi per i diversi, per coloro che sfortunatamente si trovano ai margini della società, pensavo che la vita fosse stata bella per tutti, mi sbagliavo. L’odio, l’arrivismo, l’avidità, l’arroganza, la superbia hanno avvelenato i nostri cuori, hanno stuprato le nostre menti, hanno svuotato l’uomo dalla sua essenza, dell’anima. In altre parole l’uomo è diventato incapace non solo di non saper rispettare la bellezza, la magnificenza del creato ma forse anche se stesso.

Un mondo dove la gentilezza, la bontà, la sincerità, l’amore per il prossimo sono state smarrite. Un mondo dove milioni di uomini e donne, vecchi e bambini, neri e bianchi sono vittime di un sistema corrotto e degenerato, dove la giustizia non so più cosa sia, dove il perdono, la clemenza, il buon senso, l’educazione sono pura fantasia.

Eppure in questo mondo c’è posto per tutti la natura tutta è capace nelle sue diverse forme e sfumature di soddisfare  le esigenze di ogni essere senza nulla a pretendere basta solo rispettarla.Prova ad andare in un bosco, in un giardino, in un prato, regalati un minuto di silenzio solo così puoi  ascoltate la voce del vento, il canto degli uccelli il rumore di un ruscello, il ronzio di ape, sentire l’odore di un fiore se poi alzi gli occhi  puoi ammirare la bellezza del cielo, delle nuvole, del sole, delle stelle, puoi ascoltare il pulsare delle tue vene il battere del tuo cuore e ancora tante altre cose,  tutto questo ci è stato dato in prestito per vivere una vita felice e contenti, ma l’essere umano  tutto questo la dimenticato. Per tutto questo e per altro ancora vorrei scrivere ancora e poi ancora ma non lo faccio per solo vergogna, dico soltanto che più non voglio vivere in un mondo di uomini senza anima, di uomini che non apprezzano il dono che gli è stato elargito, non voglio più vivere nell’inferno.

Desidero tanto che dopo la morte ci sia qualcuno che possa soppesare il cuore  di ognuno di noi, insomma una sorta di Osiride assegnando ad ognuno la pena che merita. A dire il vero io che son dotato di molta fantasia immagino l’inferno, come un luogo immenso,  affollatissimo sempre più stretto sempre più pieno di tutte quelle persone che hanno commesso crimini, ingiustizie, cattiverie gratuite mai punite, ebbene per tutto quello che precedentemente scritto mi piace credere, che se non c’è giustizia in vita, che almeno possa esserci dopo la morte. A questi uomini assetati di potere, schiavi solo del Dio denaro rammento quando è scritto nel Vangelo di Luca “ Il regno di Dio e tra gli uomini, non in un uomo solo, ne in un gruppo di uomini, ma in tutti gli uomini.                                                                                                                      Franco Dima 


1  Lettera a mio figlio   

Caro Topolino, con questa lettera voglio denudare il mio cuore, integerrimo custode di un grande amore,  indescrivibile, nella speranza di trasmetterlo a te allo stesso modo di come un’uomo tempo fà riuscì a fare nei miei confronti, un’ amore irripetibile ineguagliabile inimmaginabile, quell’ uomo era tuo nonno. Caro topolino, ieri guardandoti negli occhi riuscii forse per la prima volta a saziarmi della tua gioia,  a dissetarmi della tua fierezza, del tuo orgoglio, della tua maestosità, mentre i miei occhi si inumidivano come al solito di lacrime per gioia provata,  ti ho  visto  sfilare fra gli applausi degli astanti fra le grida degli amici o visto il mio gigante buono emozionarsi, ma capace ancora di non far trapelare i suoi sentimenti, sì proprio così,  ma sono tuo papà per me sei un libro aperto non ce  pagina, rigo, virgola, che non conosco a memoria sei un libro che leggo e rileggo, quel libro che parla di una  favola bella, il  libro che mi dà gioia,  che accarezzo che  sfoglio che sottolineo che gelosamente custodisco il libro che racconta la favola  bella di un papà di un figlio e di una mamma,  di una famiglia che non è  quella del mulino bianco e non vuole esserlo, ma di una famiglia umile e modesta ma soprattutto onesta, vero passaporto dell’uomo, la favola  di tre persone che non chiedono niente   a nessuno, tranne che a Dio. Il nostro libro parla di un amore puro, un amore di un padre e di una madre che vivono solo e soltanto per il proprio figlio e di un figlio che sin da piccolo come un dono del Signore vive per strappare solo e soltanto un sorriso ad un padre e ad una  madre per tutto quello che di buono riescono a fare. Sei quel libro che te lo leggi con amore, buttandoti a capofitto nelle pieghe della sua storia, curioso di sapere come va a finire il prossimo capitolo. Caro bambino certe volte non sono il massimo nei tuoi confronti, perdonami se puoi, vorrei che tu per un’attimo fossi in me, perché? Perché capiresti le mie  preoccupazioni, sentiresti il cuore battere a mille allora, capiresti finalmente i sentimenti che attimo dopo attimo danzano come farfalle al vento nel mio cuore. Una cosa chiedo a Dio questa, vorrei che fossimo per l’eterno tre gocce d’acqua della stessa pioggia, tre foglie dello stesso fiore, tre petali della stessa rosa, tre piume dello stesso uccello, tre canti dello stesso usignolo, vorrei che fossimo…  figlio mio Dio sa quando ti voglio bene.

                                                                             Franco Dima 


2  Lettera a mio figlio

Mio piccolo amore tempo fà ho fatto una domanda a Dio, questa,  Dio perché hai lasciato accadere tante cose spiacevoli nella mia vita?  E lui sorridendo rispose, mi dovresti ringraziare ogni giorno, ed io gli risposi perché ringraziarti? 

Perché in tutte le cose che faccio nel bene e nel male io metto amore e   poi ti ho fatto dono di una cosa bellissima, tuo figlio, io chinai il capo e mi misi a piangere, era vero. Mio piccolo amore oggi vorrei io farti dono di una cosa, fermare il tempo, per non farti invecchiare, per divertirti per sorridere, fermarlo anche per darlo agli altri, e poi vorrei averne anche io per proteggerti dalla fredda pioggia dell’inverno, dal caldo sole dell’estate, proteggerti dall’ invidia degli uomini, dall’ insidie della vita, dal dolore, dall’' ipocrisia della gente, dalle tue ossessioni. Amore mio ti sono stato sempre accanto attimo dopo attimo, perché sei e sarai sempre, linfa per la mia vita. Sappi amore mio che ogni tuo respiro mi appartiene, ogni tuo pensiero, ogni tua gioia, ogni tuo dolore tutto mi appartiene perché, perchè sei carne della mia carne.

Oggi vorrei regalarti il mondo, quel mondo che per te ho sempre sognato, ma solo una cosa posso regalarti e con immensa gioia, il cuore. Mio piccolo amore quante volte ho cercato in te qualcosa che mi assomigliasse ho cercato invano, sai perché, perchè tu sei un figlio speciale, un figlio che tutti vorrebbero avere, il figlio che ho sempre sognato. Spero di averti fatto dono di una cosa, l’amore per la vita, vivila angelo mio, con gioia, con amore, senza rancore alcuno, e scusami se qualche volta non sono riuscito a cogliere il tuo entusiasmo in qualcosa a te tanto caro, se non ti sono stato accanto come tu avresti voluto, se a volte non sono riuscito a capirti, sappi amore mio, che se ho fatto degli errori lo fatti con amore. Una sola cosa ti chiedo, quando sulle mie tremanti mani vedrai il tempo che passa, prendile e stringile forte fra le tue riscaldale con il calore della tua bocca, allo stesso modo di come io facevo con le tue. Mio dolce angelo, sono tante le cose che vorrei dirti ma penso che basterà questa frase,  quando abbraccio te abbraccio il mondo. Voglio che tu sappi mio piccolo eroe, che anche quando il tuo papà non ci sarà più avrà sempre, dovunque si trova cura di te. Dimenticavo ringrazio Dio per avermi dato l’onore di essere il tuo papà, ringrazio colei che di te si incinse e che nell’arco della vita ha fatto di te un figlio onesto e di sani principi, tua mamma.

Vi voglio bene

                                                                              Franco Dima